L’uomo al quinto piano non ha più radici
È disponibile nelle librerie della nostra città il volume postumo scritto dal nostro
Past President e socio fondatore Giulio Rupi.
Gli amici del Club hanno ben conosciuto le doti di filantropo e umanista del caro Giulio, che negli anni di militanza si è speso senza riserve per promuovere l’attività di servizio e le iniziative culturali intraprese dalla nostra istituzione.
Ogni socio, durante le serate al Club, ha avuto occasione di ascoltare relazioni e di leggere articoli del nostro amico ingegnere che dimostravano le sue intuizioni di umanista, che vedeva l’arte del costruire come un segno indelebile nel paesaggio, con conseguenze sul piano estetico e sul piano sociale.
“L’uomo al quinto piano non ha più radici” raccoglie alcuni scritti emblematici del suo pensiero, realizzati in periodi diversi della sua carriera, che spaziano dalle riflessioni sull’architettura e sull’urbanistica ai pensieri di etica, economia e sociologia.
Sul retro di copertina si legge:
“Chi costruisce, consapevolmente o no, imprime segni indelebili nel paesaggio, segni che hanno conseguenze sul piano estetico e sul piano sociale: questa è la tematica ricorrente nei saggi che compongono questa raccolta; una riflessione che, partendo dall’edilizia, coinvolge nella sua spirale la città, la sua storia, il suo futuro e poi gli uomini che la abitano coi loro bisogni, le loro apsirazioni, i loro timori.”
Il volume stato curato da quattro autorevoli amici e compagni di viaggio: Carlo Biangini, Giulio Firpo, Alberto Nocentini e Pietro Pagliardini.