Il Rotary e le Nazioni Unite hanno una storia comune d’impegno volto alla pace e alle questioni umanitarie in tutto il mondo.
Durante la Seconda Guerra mondiale, il Rotary informava i soci sull’istituzione delle Nazioni Unite e su quanto fosse importante pianificare la pace attraverso vari strumenti come il libretto “From Here On!” (D’ora in poi) e con gli articoli in ‘The Rotarian’ che aiutavano i soci a comprendere cosa fosse l’ONU prima ancora della sua costituzione formale e a seguirne i lavori dopo la sua fondazione.
Molti Paesi erano in guerra quando il termine “Nazioni Unite” venne usato ufficialmente per la prima volta nella “Dichiarazione delle Nazioni Unite” del 1942. Le 26 nazioni firmatarie si impegnavano a sostenere gli ideali espressi l’anno precedente dagli Stati Uniti e dal Regno Unito sui principi comuni “sui quali hanno basato le loro speranze per un futuro migliore per il mondo”.
I funzionari della Gran Bretagna, dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti si incontrarono a Mosca nel 1943 chiedendo l’istituzione di un’organizzazione internazionale per mantenere la pace e la sicurezza.
L’anno successivo, i rappresentanti di quei Paesi e della Cina tennero conferenze a Washington, D.C., per discutere su come affrontare questo compito monumentale. Questi colloqui sono noti come la Conferenza di Dumbarton Oaks, dove le delegazioni dei quattro Paesi elaborarono una proposta per l’impo-stazione della nuova organizzazione.
I quattro grandi (“big four”) e le loro delegazioni durante la conferenza di
Dumbarton Oaks tenutasi dal 21 agosto al 7 ottobre 1944
Dumbarton Oaks, una tenuta di Georgetown, nei pressi di Washington, ospitò Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione Sovietica e Cina che si ponevano l’obiettivo di creare un’organizzazione che avrebbe mantenuto la pace e la sicurezza internazionale, con mezzi pacifici, se possibile, sanzioni economiche o con la forza, se necessario; avrebbe dovuto promuovere la sicurezza incoraggiando la cooperazione economica e sociale tra le nazioni. In quella occasione furono enunciati i principi fondanti, ma alcuni dettagli sulla procedura di voto furono stabiliti in un secondo momento.
Dopo la Conferenza, il Rotary pubblicò il Manifesto “Che cosa possono fare i Rotariani… dopo Dumbarton Oaks?”, che comprendeva la proposta di costituzione, i punti rilevanti e suggerimenti per discutere con i soci dei club su come le Nazioni Unite potevano essere messe in relazione con l’obiettivo del Rotary di promuovere la comprensione internazionale e sottolineava anche l’importanza di un piano pronto per la fine della guerra, piuttosto che aspettare la fine dei combattimenti.
Il telegramma che invita il Rotary International a fungere da consulente
della delegazione statunitense alla Conferenza di San Francisco
“Dopo la Prima Guerra mondiale, le proposte di cooperazione internazionale sono fallite per la mancanza di un’opinione pubblica illuminata per sostenerle” spiegava il Manifesto (vedi a lato).
“Le discussioni tra i membri aiuteranno a creare un’opinione pubblica informata”.
Il Rotary aiutava a superare il sentimento isolazionista degli Stati Uniti: i leader delle Nazioni Unite sapevano che il pubblico americano, e i leader poli-tici americani dovevano sostenere pienamente l’organizzazione appena creata. Senza il pieno sostegno degli Stati Uniti, l’appena nata Organizzazione delle Nazioni Unite sarebbe stata impotente, come era stata la screditata lega delle Nazioni di Woodrow Wilson.
Con questo in mente, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti iniziò una campagna di relazioni pubbliche per costruire il supporto per l’organizzazione proposta, e collaborò con una serie di organizzazioni civiche e religiose, tra cui il Rotary International.
Seguirono le “Domande tempestive su Dumbarton Oaks” per aiutare i Rotariani a comprendere la complessità della Carta costitutiva. L’opuscolo presentava diverse prospettive sul Consiglio di sicurezza e altri aspetti dell’ONU come gli argomenti per i programmi o le discussioni del Rotary club.
Al contempo i governi di tutto il mondo studiavano attentamente le problematiche e reagivano al lavoro svolto a Dumbarton Oaks.
Da aprile a giugno 1945, le delegazioni di 50 nazioni parteciparono alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Organizzazione Internazionale a San Francisco (conosciuta semplicemente come Conferenza di San Francisco) (vedi sotto un’immagine d’epoca).
Il loro compito era di redigere un atto costitutivo accettabile per tutti. Le delegazioni erano assistite in questo impegno di portata storica da un gran numero di personale, consulenti e consiglieri. Il Rotary International era una delle 42 organizzazioni invitate dagli Stati Uniti a fungere da consulenti per la sua delegazione alla Conferenza di San Francisco.Ogni organizzazione aveva seggi per tre rappresentanti, quindi gli 11 rappresentanti del Rotary International erano presenti a rotazione. Tra i rappresentanti ufficiali del Rotary vi erano il Segretario generale, l’editore di The Rotarian e diversi ex presidenti; altri Rotariani provenienti da Africa, Asia, Europa, Nord e Sud America erano membri delle loro delegazioni nazionali. I Rotariani fungevano anche da consulenti delle delegazioni nazionali.
Poco prima dell’inizio delle riunioni, il Rotary International pubblicò e distribuì l’opuscolo “Pattern for the San Francisco Conference” (Modello per la Conferenza di San Francisco). “È una splendida opportunità per i singoli Rotariani per realizzare l’obiettivo del servizio internazionale” – si leggeva nel documento – “partecipando al dibattito su questo schema di governo mondiale”.
Per tutto il resto del 1945, The Rotarian e altre pubblicazioni informavano i soci del Rotary sulle questioni e sugli sviluppi relativi alla nuova organizzazione. Editoriali e articoli chiarivano eventuali domande, fornivano ulteriori approfondimenti e punti di discussione, aggiornavano i lettori su ciò che stava accadendo e sulle persone coinvolte:
“Rotarians in the News at San Francisco” luglio 1945 (Rotariani nelle news a San Francisco)
“Report from San Francisco” luglio 1945 (Rapporto da San Francisco)
“Rotary at the Conference” luglio 1945 (Il Rotary alla Conferenza)
“Gateway to Peace” agosto 1945 (Porta verso la Pace)
“San Francisco Just Started It” novembre 1945 (San Francisco l’ha appena iniziato)
Dopo l’istituzione dell’ONU, il libretto di 95 pagine “From Here On!” conteneva il testo esatto della Carta delle Nazioni Unite su ogni due pagine, con annotazioni e domande volte a stimolare la discussione. Con questa impostazione, i Rotariani potevano usare il libretto per conoscere e condurre le discussioni all’interno dei club.
La Carta, spiegava, che poteva essere efficace solo se i “liberi cittadini” di tutto il mondo sono determinati a darle dinamicità. “Il Rotariano, seguendo fedelmente queste pagine, si troverà a percorrere la strada per servire”.
Nel 1946, il Rotary pubblicò un supplemento che elencava i principali conseguimenti delle riunioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di gennaio e febbraio dello stesso anno. I successivi articoli in The Rotarian ancorarono le Nazioni Unite e il suo lavoro nelle menti dei soci:
“UN or World States,” giugno 1946 (Nazioni Unite o Stati del mondo)
“What Do You Want UN to Do?” settembre 1948 (Cosa volete che facciano le Nazioni Unite?)
“Speaking of the United Nations,” marzo 1955 (A proposito delle Nazioni Unite)
“Appraisal at San Francisco,” settembre 1955 (Valutazione a San Francisco)
“How I Would Change the UN,” ottobre 1955 (Come cambierei le Nazioni Unite)
Il Rotary detiene il più alto status consultivo esteso a un’organizzazione non governativa dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, che supervisiona molte agenzie specializzate delle Nazioni Unite. La rete dei rappresentanti del Rotary mantiene e promuove i suoi rapporti con diversi organismi, programmi, commissioni e agenzie delle Nazioni Unite.
Il “Rotary Day” alle Nazioni Unite ogni anno celebra la visione condivisa delle organizzazioni per la pace e mette in evidenza le attività umanitarie importanti che il Rotary e le Nazioni Unite conducono in tutto il mondo.
Occorre però ricordare che il rapporto con l’istituzione si è evoluto nel tempo.
Nel periodo della guerra fredda il Rotary, mantenendo posizioni apolitiche, ridusse il coinvolgimento diretto nelle Nazioni Unite, ma continuò con ruoli di patrocinio e supporto su tematiche specifiche, fino alla metà degli anni ’80, quando con il lancio del programma PolioPlus si rinsaldarono i rapporti con le Nazioni Unite e le sue agenzie e organizzazioni, tra cui l’UNICEF, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’ECOSOC (U.N. Economic and Social Council).
Nel 1991 il Board del Rotary International riconobbe il rapporto con le Nazioni Unite e le sue agenzie e organizzazioni come un target privilegiato per lo sviluppo delle relazioni pubbliche. Successivamente il Rotary incoraggiò la partecipazione di suoi rappresentanti al Consiglio delle Nazioni Unite a New York e, successivamente, agli uffici di Ginevra, di Vienna e all’UNESCO di Parigi.
Nel 1997 è stato ufficialmente ampliato il network dei rappresentanti del Rotary International a: – Food and Agricultural Organization (FAO), Roma; – World Food Program, Roma; – Organization of African Unity (African Union), Addis Ababa, Ethiopia; – UN Centre for Human Settlements (UN-HABITAT), Nairobi, Kenya; – UN Environmental Program (UNEP), Nairobi, Kenya; – World Bank, Washington D.C., USA; – Organization of American States (OAS) Washington, D.C., USA.
E successivamente a: – ECOSOC’s regional commissions; – International Organization of the Francophonie (OIF); – UN’s International Fund for Agricultural Development (IFAD); – Organization for Economic and Community Development, Paris, France; – European Union, Brussels, Belgium; – Commonwealth of Nations, London, England; – Arab League, Cairo, Egypt.
Inoltre è stata approvata la presenza di due rappresentanti delle associazioni giovanili (Rotaract e Interact) alla sede delle Nazioni Unite di New York e creata la posizione di Dean (Decano) del Network dei rappresentanti Rotary, ruolo oggi ricoperto dal past segretario generale del Rotary International, Ed Futa.
Oggi il Rotary rappresenta uno dei più qualificati e considerati rappresentanti non governativi all’interno dell’organizzazione delle Nazioni Unite. Il ruolo dei rappresentanti comprende: favorire lo scambio di informazioni tra le diverse organizzazioni; promuovere giornate di incontro (Rotary days); facilitare la partecipazione di speakers delle Nazioni Unite a riunioni, conferenze e congressi rotariani; favorire lo sviluppo di contatti tra club e rappresentanti delle agenzie a livello locale, per la pianificazione di progetti rotariani su tematiche specifiche legate all’azione delle diverse agenzie e organizzazioni.